Una penna e un foglio possono bastare.
Tuttavia per esprimersi bisogna sperimentare.
Ecco quindi gli acquerelli, gli acrilici, gli inchiostri, la sanguigna, la matita, l’olio.
Tutti insieme o uno alla volta.
Sperimentare è trovare il proprio stile e quindi lo strumento per esprimersi.
Io credo che non valga solo per l’arte visiva.
Credo valga anche per la letteratura.
E lo strumento, il materiale, è la parola.
Mi aspetto sempre di capire un/una autore/autrice attraverso il suo linguaggio.
Simbologie, sinonimi, costruzioni di frasi e immagini, sono la firma di chi scrive.
O almeno questo penso io.
Quando invece leggo frasi fatte, luoghi comuni e situazioni banali, ecco che non riesco a interessarmi a quell’autore o autrice.
Le parole sono importanti diceva Nanni Moretti.
Se parli male pensi male e vivi male, diceva.
Se usi parole banali forse pensi cose banali.
Allora lo studio delle parole e del linguaggio forse sono importanti per chi scrive.
Per chi scrive, per chi dipinge, per chi fa cultura.
Dice Annamaria Testa: “Non solo il linguaggio permette di esprimere il pensiero, ma dà forma al pensiero.”
Ecco uno dei motivi per cui frequentemente lascio un libro a metà e lo porto al bookcrossing: il linguaggio.
Perché leggere “i capelli scivolavano dolcemente sulle spalle” o “era resiliente” o “era una persona solare”, equivalgono a una coltellata per me.
“Sotto lo spesso disco di acqua verde, glassati nel loro mondo egocentrico, i pesci nuotavano-rossi, screziati di bianco, striati di nero e d’argento. In silenzio, guizzavano nel loro mondo d’acqua, sospesi nella toppa azzurra formata dal cielo, o si lanciavano, in silenzio, verso la sponda dove l’erba, che tremava, formava una frangia d’ombra oscillante”.
Virginia Woolf, Tra un atto e l’altro.
Questo è un testo che sto rileggendo più volte (lo leggerò anche in originale), un libro della Woolf che apre a immagini stupefacenti.
Le cavolaie bianche come lattaie vestite di mussola: delle semplici farfalle assumono forme e consistenze incredibili.
Appuntava su di lei le lamentele come si appunta una giacca su un gancio, istintivamente.
Zia Lucy, fatua, indipendente.
Il linguaggio modella le persone, ciò che pensano, come si muovono sulle pagine.
Annamaria Testa sottolinea molto bene l’importanza delle parole quando dice: “ogni volta che usiamo una parola, la lucidiamo. La manteniamo viva confermando il fatto che ha un significato e che produce un senso. È questo a renderla, appunto, preziosa.”
A questo proposito ho ritrovato fra i miei libri (capita anche a voi di scoprire libri acquistati chissà quando che tornano utili al momento giusto?) un testo davvero curioso, definito da Achille Bonito Oliva un tesoretto che resiste alle intemperie del tempo: Il libro delle parole altrimenti smarrite.
Sempre Bonito Oliva: “La lingua non serve a risolvere problemi ma a produrre domande, moti di coscienza sui molti nodi della nostra comunicazione. Da qui la natura ecologica delle parole, il bisogno di rappresentare un segno di resistenza morale, una costruttiva volontà del vivere nei confronti del silenzio sociale che ci avvolge e del caos che sembra irreversibile.”
Ecco dove voglio arrivare.
Quando acquistate un libro, quando decidete di leggere un autore o un’autrice, fate caso alla ricerca del linguaggio, spostate la vostra attenzione sul lavoro artigianale che è stato fatto sulla lingua.
Perché un libro non è solo trama o emozione.
I dialoghi, i flussi di coscienza, i monologhi interiori, le dissertazioni, le descrizioni, sono l’impalcatura del testo. E non solo un accompagnamento della trama.
Il linguaggio è importante, la sua cura altrettanto.
“Le parole sono ancelle d'una Circe bagasciona, e tramutano in bestia chi si lascia affascinare dal loro tintinnìo.”
- Carlo Emilio Gadda
Come la scelta dei materiali in pittura che determineranno la creazione dell’opera, così in letteratura la scelta delle parole creerà il libro.
Pensiamoci quando leggiamo.
Buona lettura!
Quando non riesco a vedere le parole arricciarsi come anelli di fumo intorno a me, sono nell’oscurità: non sono nulla.
– Virginia Woolf