Immagina una vecchia radio e la manopola che gira.
All’improvviso nel gracchiare della sintonia, nell’etere polveroso, esplode una canzone.
Un semplice motivetto che ti catapulta indietro di anni e anni.
È subito un tumulto di ricordi che non riesci a gestire.
È come la madeleine di Proust, quella musica che si espande tuo malgrado.
Sono solo canzonette? Ironicamente cantava Bennato.
Forse no, Cocteau suggeriva di non disprezzare la canzone perché alimenta i sentimenti di tantissime persone.
Mentre Truffaut faceva dire a Fanny Ardant nel film “La signora della porta accanto” (1981): “Ascolto solo canzoni perché dicono la verità. Più sono stupide, più sono vere”.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Il Mare nel Cassetto per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.